sabato 18 maggio 2013

Frontiere e confini, dove tutto è possibile

I film horror durante gli anni ci hanno inculcato l'idea che esistono luoghi dove è più facile che avvengano efferati omicidi e crimini d'ogni sorta. I campeggi nei boschi, le case un po' tetre, gli ospedali psichiatrici abbandonati e le zone isolate o così dette "di confine". 
Questi luoghi attirano però orde di giovani in cerca di avventure o trasgressione. Consumo di droghe, sesso a buon mercato, fuga dalla legge e aspettative di libertà. L'attrattiva maggiore si trova nella possibilità di andare in una città di confine, dove non esistono leggi, o di espatriare verso il Messico e la libertà. Ciò che non si aspettano i protagonisti sono i maniaci psicopatici, i sadici serial killer e i mostri di varia natura. 
"Borderland - Linea di confine" (2007): un gruppo di giovani in vacanza decide di trasgredire dal solito itinerario e andare in una cittadina a confine con il Messico. 

Tutto sembra procedere per il meglio, finchè uno di loro non  viene rapito e portato in una fattoria isolata, ma abitata da una fiorente comunità di religiosi che praticano la Santeria sotto la guida di un capo spirituale legato anche al narcotraffico. Costoro non hanno paura nè della polizia, nè di morire, nè della concorrenza. Con un rito di sangue e torture il "Padre" assicura a sè e ai suoi adepti invisibilità alla polizia e invulnerabilità alle pallottole. Ancora una volta ci si domanda come mai tra tante mete turistiche questi giovani scelgano le peggiori. Più violento che splatter, con una dose di tortura ben evidenziata, il film si ispira in modo libero a fatti di cronaca. 
La figura del padre spirituale è ispirata ad un serial killer americano,  Adolfo de Jesùs Costanzo (1962-1989)trasferitosi poi a Matamoros, a confine appunto tra Messico ed USA. Costui con la "religione" attrasse a sè numerosi seguaci, fece sacrifici umani torturando le proprie vittime e promettendo ai criminali invisibilità ed invulnerabilità. Le vittime furono numerose, ma la polizia iniziò ad indagare solo dopo la sparizione di un ragazzo statunitense. A Costanzo si arrivò per puro caso in un'indagine sul narcotraffico. Una volta sentitosi alle strette si fece uccidere da uno dei suoi fedelissimi. In verità più che una sete di sangue la sua era una sete di soldi; di fatti il padre spirituale si faceva pagare profumatamente per eseguire queste pratiche brutali. Tra i suoi "compratori" preferiti c'era una proficua cerchia di trafficanti di droga e criminali d'altro genere. Ma non furono immuni al suo fascino altri ranghi ed estrazioni sociali, come ricche signore, poliziotti, musicisti, gente povera e semplice.

"Frontieris - Ai confini dell'inferno" (2007): Situazione diversa. Un gruppo di ragazzi sono in fuga dalla Francia verso l'Olanda (altra terra simbolo di libertà e trasgressione) dopo aver fatto una rapina. La situazione francese non sembra essere delle migliori, per strada rivolte e barricate di protesta contro un candidato politico di estrema destra che sta per vincere le elezioni. Ma cioè che si lasciano alle spalle è nulla rispetto a ciò che troveranno al confine. Separatisi dopo il colpo i primi due arrivano per riposarsi in una fattoria - ostello poco distante dalla frontiera e molto isolata.

L'accoglienza è fantastica, due belle e disponibili ragazze si offrono ai giovani, gli altri sembrano essere cordiali e accondiscendenti. Tuttavia dietro l'allegra famigliola si cela un gruppo di neo nazisti convinti di voler perpetuare l'ideale della razza pura. Anche qui abbiamo un Padre, che gestisce e comanda i figli, sottomessi o convinti seguaci dello stesso ideale ariano. Inutile dire che tra orribili torture, brutali dissanguamenti e sangue che schizza da tutte le parti, i ragazzi vengono ammazzati ad uno ad uno. Si salva solo la donna, perchè il Padre la sceglie come moglie del suo figlio prediletto, generatrice e promulgatrice della razza perfetta e della loro stirpe. 

Qui l'horror si mischia ancora una volta a fatti che potrebbero essere reali e accaduti. La follia di un'ideale coinvolge carnefici e vittime, e viene protetta dalla posizione geografica isolata e in una terra di nessuno. Il film, produzione francese, è stato molto apprezzato dalla critica, e messo sullo stesso piano di "Martyrs". Personalmente non lo ritengo minimamente all'altezza. Troppo splatter, sangue che schizza ovunque, teste esplose, facce bollite e troppi cadaveri appesi a conservare. 

Sui confini in generale ci sarebbe ancora da raccontare, perchè non esistono solo quelli delle frontiere tra stati. Ci sono i confini temporali, quelli spaziali e soprattutto i miei preferiti, i confini della mente, oltrepassati i quali si impazzisce. 

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