Guardare nel 2012 un film che parla di streghe, rifacendosi liberamente ad avvenimenti del passato, accende automaticamente nello spettatore fan degli horror delle aspettative. I temi classici, vampiri, streghe, mummie, lupi mannari, sono purtroppo da prendere con le pinze in quanto visti e rivisti in ogni salsa. Proprio per questo ci si aspetta da una pellicola contemporanea scritta e diretta da Rob Zombie qualcosa di originale e fuori dai soliti schemi.
"Le streghe di Salem" è decisamente un film che esce fuori dagli schemi, originale per il modo in cui viene raccontato e girato, visionario e caotico. Questo tuttavia non significa necessariamente che fa presa sullo spettatore.
(Bèh, su di me non ha fatto alcuna presa)
Ispirandosi ai reali processi del 1692 nel piccolo villaggio di Salem, e poi diffusisi nei paesi limitrofi, che vide 144 processi e 19 condanne a morte, il film trova un filo conduttore nei discendenti di quelle donne accusate di stregoneria, processate e torturate, e nei discendenti dei loro accusatori e torturatori.