martedì 17 dicembre 2013

Scream, un film che si racconta nel film

"Qual'è il tuo film horror preferito?"
Con questa celebre frase vengono tormentati e poi massacrati gli adolescenti (e qualche adulto) delle serie di Scream
Tra citazioni di altri horror famosi (carinissimi e di forte impatto i 15 secondi in cui si vede la figura del bidello nella scuola vestito come Freddy Kruger) e un po' di satira sul tema, il primo film del 1996 dà i suoi frutti e il suo successo, sia nella trama che nella realizzazione. I sequel, tutti comunque girati da Wes Craven, lasciano invece un po' a desiderare, scadendo sempre di più nella comicità ed allontanandosi dal successo del primo.
Ma che cos'è Scream se guardato nel complesso? E' il racconto di un film horror, un po' critico, un po' satirico, poco credibile e per niente pauroso (ad eccezione del primo). I protagonisti vivono la loro vita secondo le regole di un film, e lo sanno. Analizzano i sospettati e attendono la classica ripresa finale del killer non realmente morto, sono sospettosi di tutti perchè il vero assassino può essere il tuo migliore amico o il tuo fidanzato, girano film nel film. Insomma, sembrano consapevoli di essere soggetti a regole cinematografiche, ma non ne fanno un buon uso. 
Scream è in assoluto il serial killer più facile da sottomettere ed ammazzare

lunedì 16 dicembre 2013

Shallow Ground - Misteri sepolti

Di misteri sepolti ce ne sono abbastanza in questo film, e tutti troveranno la luce solo nella conclusione, tenendo lo spettatore tanto incuriosito quanto confuso dall'inizio alla fine. 
Scheldon Wilson produce questa pellicola nel 2004 con un budget relativamente basso, anche se non si direbbe considerati alcuni effetti speciali particolarmente succulenti. Inondare un film di sangue è facile e scontato, si entra nello splatter di bassa categoria e si punta tutto sul disgusto dell'eccesso. Tuttavia saltati i primi minuti, in cui il sanguinamento la fa da padrone, si entra nell'atmosfera ovattata della suspance, del mistero e dell'attesa. Tutta la storia gira attorno ad un ragazzino sconosciuto, muto e ricoperto di sangue, che si presenta ad una stazione di polizia (in chiusura) di una piccolissima comunità tra i boschi dove pare che tutti stiamo partendo. 
Un anno prima la comunità era stata sconvolta dalla scomparsa e presunta morte della figlia di un grosso costruttore, che lo sceriffo del luogo non solo non era stato capace di salvare dopo averla trovata appesa ad un albero, tagliuzzata e dolorante, ma dopo averla lasciata per un momento da sola e persa per sempre non era mai riuscito a trovare nè il suo cadavere nè il suo assassino. 
La scomparsa dopo tortura della giovane donna però non è il solo caso irrisolto. 

domenica 1 dicembre 2013

The ring, quando parodia e film si fanno concorrenza

Un appassionato di horror ha quasi sicuramente visto anche le varie parodie dei film, dai celebri Scary Movie ai semplici video su You Tube che aggiungono semplicemente qualche effetto sonoro a spezzoni classici. 
Di norma la parodia la si guarda conoscendo già l'originale a cui si ispira; ma cosa succede se avviene il contrario?
Inizia The Ring: luci spente, tv gigante a schermo piatto, silenzio attorno... 
Le due adolescenti in camera da letto parlano di una videocassetta. "Quale videocassetta?" 

 Resisto 4 minuti, impressionata ogni volta e sempre di più dalla notevole verosimiglianza che danno le parodie, poi è la fine! Inizio a ridere. 
Non ce la faccio a non pensare, scena dopo scena, al notissimo Scary Movie 3. I personaggi, le atmosfere, persino i dialoghi sono troppo identici. 
D'accordo, è pur sempre un horror, inizierà a far paura prima o poi. Certo non mi aspetto che le due ragazze sedute sul letto inizino a prendersi a cuscinate, eppure continuo a non spaventarmi, a non trattenere il fiato aspettando il verificarsi di quel momento che ti fa sussultare. 
Sarà dovuto al fatto che ho visto prima la parodia e poi l'originale, o sarà dovuto semplicemente al fatto che the ring non fa paura e ben si presta alla comicità? 
Vi lascio semplicemente con questo interrogativo a (ri)guardarvi qualche spezzone classico. 

giovedì 7 novembre 2013

Le streghe di Salem, dal 1692 gli stessi "pregiudizi"

Guardare nel 2012 un film che parla di streghe, rifacendosi liberamente ad avvenimenti del passato, accende automaticamente nello spettatore fan degli horror delle aspettative. I temi classici, vampiri, streghe, mummie, lupi mannari, sono purtroppo da prendere con le pinze in quanto visti e rivisti in ogni salsa. Proprio per questo ci si aspetta da una pellicola contemporanea scritta e diretta da Rob Zombie qualcosa di originale e fuori dai soliti schemi. 
"Le streghe di Salem" è decisamente un film che esce fuori dagli schemi, originale per il modo in cui viene raccontato e girato, visionario e caotico. Questo tuttavia non significa necessariamente che fa presa sullo spettatore. 
(Bèh, su di me non ha fatto alcuna presa)
Ispirandosi ai reali processi del 1692 nel piccolo villaggio di Salem, e poi diffusisi nei paesi limitrofi, che vide 144 processi e  19 condanne a morte, il film trova un filo conduttore nei discendenti di quelle donne accusate di stregoneria, processate e torturate, e nei discendenti dei loro accusatori e torturatori. 

venerdì 18 ottobre 2013

La casa (2013) - Evil Dead

Il remake del 2013 "La Casa" sembra non deludere affatto le aspettative dei fan e dei curiosi. La critica ne aveva parlato come di un film terrificante e spaventoso e non aveva tutti i torti. 
Il film inizia con una piccola introduzione già di per sè molto promettente; una ragazza catturata in un bosco viene accusata dal padre e da un gruppo di strambi anziani di essere posseduta e di aver commesso degli omicidi. Intenti a pensare che la povera donna sia solo l'ennesima malcapitata del pregiudizio di un gruppo di bifolchi e religiosi, si resta piacevolmente sorpresi nello scoprire che invece merita la morte bruciata viva. 
Un misterioso ed insanguinato libro, che nell'originale film del 1981 di Sam Raimi è definito come il Necronomicon, il libro dei morti, viene consultato per il rituale e poi chiuso per sempre. 
Ed ecco che inizia l'omaggio a "La casa" con l'arrivo dei cinque protagonisti in questa sperduta baita nel bosco. Il remake è fedele all'originale, migliorando gli effetti speciali, la fotografia, i dialoghi e dando quel pizzico di sale in più alla trama, senza però mai discostarsi dalla prima pellicola. 
Segue in modo ordinato e consequenziale gli eventi già narrati nel 1981, l'arrivo, il ritrovamento del libro, la liberazione del demone che si impossessa man mano dei residenti, la morte di alcuni di loro, il tentativo di ritornare a casa, la cantina dove viene rinchiusa Mia e via dicendo quasi fino alla fine. 
Intelligente la trovata di rendere la protagonista una tossica in crisi di astinenza che vuole smettere con la droga.
Belli i rapporti tra i cinque, legati l'un l'altro da amore, amicizia, parentela, ognuno con una piccola storia alle spalle che però non inquina più di tanto la trama principale. 
Il film mi ha colpita positivamente proprio per il suo mantenersi fedele all'originale però migliorandolo. 
Peccato per il finale!

giovedì 17 ottobre 2013

Pet Sematary - Cimitero vivente


La follia dell'uomo che ama supera tutti i confini, anche quello della morte. 

"Cimitero vivente", titolo originale "Pet Sematary", è un film del 1989 diretto da Mary Lambert e tratto da un romanzo di Stephen King
Sarò anche una fan di questo scrittore, ma trovo che i film tratti dai suoi racconti abbiano sempre una marcia in più. Le trame sono avvincenti e spaventose, anche quando possono sembrare scontate e semplici. 
In questo caso si rivisita un tema classico, quello degli zombi; tanto è vero che all'inizio la pellicola doveva essere affidata al padre degli zombi movie George Romero
Quasi tutto il film si posa su classici che a prima vista potremmo definire scontati.
La tipica famigliola felice, madre padre e due bambini, si trasferisce in periferia per il nuovo incarico affidato al dottor Louis Creed (il padre). La casa, tipicamente troppo grande per un nucleo famigliare di soli quattro membri, è semi isolata e affaccia su una strada molto trafficata da pericolosi mezzi pesanti. Unico amico e vicino di casa un anziano signore benevolente che mette in guardia i nuovi arrivati sui pericoli della strada, che a quanto pare ha fatto piangere numerosi bambini uccidendo i loro amati animali domestici. A causa di questo alto numero di animali investiti era stato creato un piccolo cimitero appositamente per gli amici a quattro zampe. 

Ma il vecchietto non è solo un buon amico, svela a Louis un segreto quando il gatto della figlia fa la stessa fine degli altri animali. Al di là del Pet Sematary c'è un percorso impervio che porta ad un antico cimitero indiano (altro elemento classico, quasi banale). Questo terreno sacro ha il potere di riportare in vita i morti. 
Louis non si fa troppe domande, accetta il ritorno alla vita del gatto senza remore per amore della figlia che vi era tanto affezionata e che del suo decesso non ha saputo nulla. 
Il problema è che il gatto zombi non è lo stesso di prima. Puzza, è aggressivo e sembra avere una sua volontà malefica. 
E fin qui nulla di nuovo sotto al sole... di animali feroci e assassini ne abbiamo visti di tutte le specie. Il dramma inizia quando sotto ad un camion ci finisce Gage, il figlioletto di circa due anni di Louis. 

domenica 13 ottobre 2013

Le 5 chiavi del terrore e il suo "remake"

Qualche volta i remake di vecchi film riescono davvero bene, qualche volta sono addirittura necessari se la pellicola è molto rovinata e da restaurare, qualche volta ci colpiscono positivamente aggiungendo alla storia un pizzico di sale senza guastarne però il gusto. Purtroppo però ci sono volte i cui i remake sono totalmente inutili, poveri, recitati male, deludenti e non aggiungono assolutamente nulla al vecchio film, anzi lo peggiorano. Credo sia il caso de "I tre volti del terrore", film italiano del 2004 di Sergio Stivaletti. Pur non volendo essere letteralmente un remake della storia "Le cinque chiavi del terrore" ci si ispira palesemente. Ambientate entrambe in un treno raccontano l'incontro di 3 / 5 viaggiatori con un misterioso uomo anziano che si dice capace di predire loro il futuro e di leggere nelle loro vite.
Incuriositi o scettici i passeggeri si lasciano convincere a dare uno sguardo alle loro storie intrecciando così nella trama principale piccoli racconti di "terrore" che sarebbero accaduti ad ognuno di loro. 

mercoledì 7 agosto 2013

domenica 28 luglio 2013

La madre, lo spirito folle e furioso con istinto materno.

Avevo letto buone recensioni e critiche positive di questo film recente (2013), me l'avevano addirittura consigliato. Purtroppo la storia, così come gli effetti speciali e addirittura il finale, hanno deluso le mie
aspettative.
Poco originale, per niente spaventoso e addirittura noioso in alcune parti. Il film si svolge molto lentamente, non cattura lo spettatore e non lo coinvolge, non crea il dubbio dell'esistenza del fantasma, nè la dovuta suspance. Fin dall'inizio capiamo tutto, lo spirito di una donna suicida scappata da un istituto per cure mentali, dopo aver cercato per anni il cadavere del figlio che ella stessa aveva trascinato con sè giù da un dirupo, trova due bambine in pericolo e le salva dalla follia omicida del padre, prendendosi poi cura di loro negli anni a venire. Le piccole vengono ritrovate dallo zio dopo cinque anni, in uno stato selvaggio sia fisico che emotivo, e da questo adottate. Uno psicologo segue il caso. 
E fin qui il film poteva essere originale, interessante e con uno spunto psicologico di riflessione. Ma invece di puntare su questa linea si preferisce dare spazio a "La Madre", il fantasma che sia lo spettatore, sia i protagonisti, capiscono essere reale. 
Protettiva e gelosa nei confronti delle ragazzine, "Madre" le segue, gioca con loro e tenta di eliminare i potenziali nuovi genitori. L'aspetto del pericolo per i parenti e per le bambine stesse viene poco messo in
risalto, limitando le azioni del fantasma a qualche apparizione nel muro o sotto forma di grosse falene nere. Anche gli stessi omicidi che compie sono privi di suspance e vero horror.
Il finale, che poteva sistemare la disastrosa pellicola, si rivela inaspettato e assurdo.
 (Chi non ha visto il film non leggesse di seguito)

lunedì 20 maggio 2013

Zombi Honeymoon; e se lo zombi fosse tuo marito?

C'è una regola fondamentale in tutti i film horror o thriller: scappare!
Anche se la fuga non è sempre la scelta migliore, è sicuramente la prima cosa istintiva che si fa. 
Ma cosa accade se il "mostro" è qualcuno che conosci? O meglio, qualcuno che ami... 
Diversamente da tutti i disgustosi splatter sugli zombi cannibali, "Zombi honeymoon" dà un taglio decisamente originale alla storia presentata. Danny e Denise, una coppia di freschi sposi in luna di miele, viene colpita da una tragedia; mentre è in spiaggia Danny viene aggredito da un uomo ricoperto di alghe e fango uscito dal mare, il quale gli vomita sangue addosso e in bocca.

sabato 18 maggio 2013

Frontiere e confini, dove tutto è possibile

I film horror durante gli anni ci hanno inculcato l'idea che esistono luoghi dove è più facile che avvengano efferati omicidi e crimini d'ogni sorta. I campeggi nei boschi, le case un po' tetre, gli ospedali psichiatrici abbandonati e le zone isolate o così dette "di confine". 
Questi luoghi attirano però orde di giovani in cerca di avventure o trasgressione. Consumo di droghe, sesso a buon mercato, fuga dalla legge e aspettative di libertà. L'attrattiva maggiore si trova nella possibilità di andare in una città di confine, dove non esistono leggi, o di espatriare verso il Messico e la libertà. Ciò che non si aspettano i protagonisti sono i maniaci psicopatici, i sadici serial killer e i mostri di varia natura. 

venerdì 17 maggio 2013

Chi ha paura dell'uomo nero?

L'uomo nero è una di quelle figure dell'immaginario collettivo e popolare tanto misterioso quanto concreto. In quanto uomo è qualcuno di reale ed esistente, l'aggettivo nero lo colloca invece in una dimensione più oscura e imperscrutabile. Chi sia realmente, da dove venga e cosa faccia resta un mistero che ognuno svela con la propria paura, perchè di concreto si sa solo che boogeyman si nasconde sotto ai letti, negli armadi a muro, nelle cantine, nelle soffitte e in ogni altro luogo angusto, buio e tetro. Ed è infatti proprio il buio e l'impossibilità di conoscere ciò che vi è nascosto al suo interno con i nostri sensi che scatena l'infantile e primordiale paura. Potremmo dire che l'uomo nero è la personificazione della paura stessa, un simbolico umanoide pronto ad agguantarci e trascinarci nel suo angolino buio. 
Ma è reale? 

Zombi Holocaust: dove lo splatter diventa ancora più splatter

Gli zombi ritornano in vita dopo la morte con una misteriosa fame di carne umana. I cannibali si nutrono di organi e carne umana. 
Di sicuro c'è un filo conduttore nelle due figure, che trova il suo punto d'incontro in un film prodotto da Fabrizio de Angelis e diretto da Marino Girolami nel 1979: "Zombi Holocaust"
Ancora una volta la mano italiana scrive e dirige una storia che si ambienta per metà a New York e per metà in una fantastica isola delle Molucche. Nulla di particolarmente rilevante e nuovo nella sceneggiatura, nei personaggi e nello stile rispetto ad altri cannibal movie che lo precedono e seguono. Abbiamo il solito giornalista intraprendente che vuole fare carriera (una donna in questo caso), la bella protagonista che non risparmia scene di nudo, un coraggioso e intuitivo detective e i personaggi di contorno che vengono dati in pasto ai cannibali. 
Nella misteriosa isola di Kito ha origine un culto sangunario, con sacrifici umani e riti che prevedono l'antropofagismo in onore del loro dio. 
In questo caso però i nostri protagonisti non incontrano il pericolo solamente nella tribù selvaggia di indigeni che vuole divorarli brutalmente, ma anche in misteriosi esseri dall'aspetto deforme che vagano sull'isola e sembrano spaventare anche gli stessi autoctoni.

venerdì 10 maggio 2013

Nightmare, quando un incubo può uccidere

Il primo capitolo della lunga ed immortale serie di Nightmare inizia nel 1984, ma non ha nulla a che vedere con gli horror comici di quegli anni e dei successivi. La storia e la regia sono opera di Wes Craven, che ha tirato fuori per questo film un personaggio destinato alla gloria dell'immortalità, sia negli episodi che negli anni successivi, fino ad arrivare ai giorni d'oggi fresco come una rosa e ancora carico del suo potere orrorifico. 
Che abbiate o meno visto tutti i film di cui è protagonista, di certo conoscete il vecchio Freddy Krueger, dalla faccia ustionata e la mano con gli artigli. 
Questo simpatico signore, ex pedofilo, torturatore ed assassino di bambini, è stato bruciato vivo dai genitori in cerca di vendetta. Tuttavia ha trovato il modo di tornare e di mietere ancora vittime nei sogni degli adolescenti che vivono ad Elm Street

lunedì 6 maggio 2013

The Night Flier

Quando una storia è buona non ha importanza che sia stata realizzata nel 1977, fa paura comunque. 
E' il caso di "The night flier" (letteralmente "il volatore notturno"), film tratto da un racconto di Stephen King e magistralmente portato su grande schermo da Mark Pavia
Richard Dees, reporter senza scrupoli, 
freddo e interessato solo a finire in prima pagina, segue la scia di sangue lasciata da un pilota d'aereo che pare volare solo di notte. La storia si svolge per lo più tramite gli occhi del giornalista, portando lo spettatore ad inseguire questa figura misteriosa che dissangua le proprie vittime lasciandogli degli enormi buchi ai lati del collo. Il pilota si fa chiamare Dwight Renfield, chiaro riferimento al Renfield del romanzo di Bram Stoker. Tuttavia con il conte Dracula non ha nulla a che fare, se non il fatto che si nutra di sangue umano. 
Il finale del film è tutto da gustare, perfetto coronamento di una storia classica ma decisamente originale. 

sabato 4 maggio 2013

I palloncini galleggiano, e anche tu galleggerai...

"I palloncini galleggiano (o "volano" se vogliamo tener conto di una traduzione più letterale), e anche tu galleggerai...".
Con questa frase, una forse delle più strane ed inquietanti della cinematografia horror, il noto Pagliaccio IT, tira un piccolo, allegro e ingenuo Georgie giù nelle fogne, strappandogli letteralmente il braccio. 
La scena bellissima, e apparentemente tranquilla, della barchetta che scende il rivolo d'acqua al bordo della strada, inseguita dal piccolo, è il preludio a qualcosa di terribile che sta per avvenire, che lo spettatore già prevede, ma non immagina. 
Seppure fate parte di quella giovanissima generazione che non ha visto la miniserie in tv negli anni '90, non potete non conoscere il celebre personaggio Pennywise, nei panni di un malefico pagliaccio che dà la caccia e mangia bambini. 

mercoledì 1 maggio 2013

The Evil Dead, ovvero La Casa

In attesa dell'uscita in Italia il 9 maggio de "La Casa" 2013, è bene dare una spulciatina al film originale del 1981. Quello che nasce come un film a basso costo, girato per lo più con "mezzi di fortuna" e con attori sconosciuti o amici del regista Sam Raimi, diventerà poi una trilogia piuttosto apprezzata soprattutto in Italia e spunto di un milione di altre case. 
La storia è ormai tra quelle che abbiamo visto e rivisto in ogni salsa, ma dobbiamo considerare che in questo splatter ci sono i fondamenti della casa infestata (e dei soliti cinque idioti che preferiscono passare un week end sperduti nel bosco piuttosto che in giro per locali o ad una festa).
Qui compare come oggetto scatenante del male e liberatore dei demoni niente poco di meno che il Necronomicon, la migliore invenzione letteraria dello scrittore Lovecraft, ma null'altro che tale.

domenica 20 gennaio 2013

Zeder e i terreni Kappa: come tornare in vita dopo la morte.

Uomini ossessionati dalla possibilità e dal desiderio di non morire o di ritornare in vita dopo la morte hanno dato spunto a romanzi, film e credenze in tutte le epoche. 
Vampiri e zombi sono i "mostri" più conosciuti nelle storie horror, strautilizzati in tutte le forme. 
Interessante il film di Pupi Avati del 1983, "Zedar", che mantiene un alone di mistero per tutta la sua durata. La sceneggiatura e le ambientazioni sono simili a "La casa dalle finestre che ridono": arte, mistero, il protagonista ossessionato dalla risoluzione di un enigma. Enigma che non si risolve del tutto, lasciando lo spettatore con ancora troppe domande e un senso di incompiutezza. Il mostro di turno dovrebbe essere un vampiro, ma la cosa non è esplicita. Così come non si comprendono gli altri personaggi che girano attorno alla storia. L'associazione che studia i terreni K., particolari luoghi dove la sepoltura riporterebbe in vita i cadaveri.