lunedì 16 dicembre 2013

Shallow Ground - Misteri sepolti

Di misteri sepolti ce ne sono abbastanza in questo film, e tutti troveranno la luce solo nella conclusione, tenendo lo spettatore tanto incuriosito quanto confuso dall'inizio alla fine. 
Scheldon Wilson produce questa pellicola nel 2004 con un budget relativamente basso, anche se non si direbbe considerati alcuni effetti speciali particolarmente succulenti. Inondare un film di sangue è facile e scontato, si entra nello splatter di bassa categoria e si punta tutto sul disgusto dell'eccesso. Tuttavia saltati i primi minuti, in cui il sanguinamento la fa da padrone, si entra nell'atmosfera ovattata della suspance, del mistero e dell'attesa. Tutta la storia gira attorno ad un ragazzino sconosciuto, muto e ricoperto di sangue, che si presenta ad una stazione di polizia (in chiusura) di una piccolissima comunità tra i boschi dove pare che tutti stiamo partendo. 
Un anno prima la comunità era stata sconvolta dalla scomparsa e presunta morte della figlia di un grosso costruttore, che lo sceriffo del luogo non solo non era stato capace di salvare dopo averla trovata appesa ad un albero, tagliuzzata e dolorante, ma dopo averla lasciata per un momento da sola e persa per sempre non era mai riuscito a trovare nè il suo cadavere nè il suo assassino. 
La scomparsa dopo tortura della giovane donna però non è il solo caso irrisolto. 

Decine di persone si erano improvvisamente dileguate nell'ultimo anno senza lasciar traccia. Tutti
questi piccoli episodi, raccontati tra flash, immagini indotte da forze sovrannaturali, ricordi dei protagonisti, sembrerebbero non avere nulla a che fare tra di loro, e soprattutto nulla a che fare con il giovane insanguinato. Il collegamento invece c'è, e si inizia ad intuire oltre la metà del film. I buoni non sono buoni e i cattivi non sono cattivi; i personaggi iniziano a delinearsi per il loro ruolo nell'horror prendendo parte alla trama generale. Insospettabile il killer è degno di "faccia di cuoio" in "Non aprite quella porta" o della famiglia di sadici de "La casa dei 1000 corpi"!
L'idea è buona, interessante la resa degli effetti speciali e il racconto un po' confuso degli eventi, tuttavia la soluzione finale lascia un po' a desiderare, introducendo l'aspetto sovrannaturale in una trama che poteva tranquillamente continuare a girare attorno al serial killer sadico e alle sue vittime. Per dare un tocco originale al film si è esagerato a mio avviso, uscendo anche oltre i confini del bosco e della piccola comunità. 
E' un film comunque da vedere, perchè l'apprezzamento di una storia simile è del tutto soggettivo e personale.

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