giovedì 7 novembre 2013

Le streghe di Salem, dal 1692 gli stessi "pregiudizi"

Guardare nel 2012 un film che parla di streghe, rifacendosi liberamente ad avvenimenti del passato, accende automaticamente nello spettatore fan degli horror delle aspettative. I temi classici, vampiri, streghe, mummie, lupi mannari, sono purtroppo da prendere con le pinze in quanto visti e rivisti in ogni salsa. Proprio per questo ci si aspetta da una pellicola contemporanea scritta e diretta da Rob Zombie qualcosa di originale e fuori dai soliti schemi. 
"Le streghe di Salem" è decisamente un film che esce fuori dagli schemi, originale per il modo in cui viene raccontato e girato, visionario e caotico. Questo tuttavia non significa necessariamente che fa presa sullo spettatore. 
(Bèh, su di me non ha fatto alcuna presa)
Ispirandosi ai reali processi del 1692 nel piccolo villaggio di Salem, e poi diffusisi nei paesi limitrofi, che vide 144 processi e  19 condanne a morte, il film trova un filo conduttore nei discendenti di quelle donne accusate di stregoneria, processate e torturate, e nei discendenti dei loro accusatori e torturatori. 
Difficile seguire questo filo, che si rivela del tutto solo alla fine, dopo i titoli di coda. Tutto il film è un susseguirsi di flashback, ricordi confusi, immagini blasfeme ridicole, effetti visionari e musicali che dovrebbero catapultare lo spettatore in uno stato di confusione, rintontimento, stupore. La trama ha di per sè poca importanza, lo spazio maggiore viene dato appunto a queste scene improvvise di allucinazioni. 
Ciò che proprio trovo fuori luogo sono le tematiche riprese in queste immagini. 
Lo spettatore dovrebbe essere sconvolto e colpito da "peccati" che venivano considerati tali nel 1600, ma certo non più oggi. 
L'adorazione del diavolo da parte di queste donne-streghe si limita a riferimenti di natura sessuale. Spesso vengono definite le meretrici di Satana (anche il linguaggio rimane legato al passato, chi usa più la parola "meretrice" nel linguaggio comune?) 
Scene di bambini abortiti, di sesso "inusuale", maschere deformi, parole obsolete, figure caprine, simboli
demoniaci, gruppi metal rock che danno il via ad allucinazioni. Un contorno fantastico per chi è rimasto legato ai valori di purezza e peccato di 300 anni fa.
Ciò che invece dovrebbe far paura davvero sono i pregiudizi che continuano purtroppo a far puntare il dito contro le "streghe", oggi come allora persone semplicemente "diverse". 

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